#23 - La cosa nella Letteratura


“Io, con le carte ho sempre avuto un rapporto particolare, molto particolare, tanto che quando prendo in mano un mazzo di carte da gioco, italiane o francesi, mi trovo sempre in una situazione di disagio”.
Alessio si era espresso in questo modo parlando con Marco a proposito di una partitina a poker giocato insieme la sera prima a casa di un amico comune.
“Le carte – proseguì - non sono per me dei semplici disegni colorati su quaranta o cinquanta cartoncini rettangolari con il dorso uguale. Mi appaiono dotate di vitalità, di autonomia di scelta, di volontà propria. Insomma, secondo me, sono vive e attive”.

Sergio L. Greco, Una notte piena di stelle. Tredici racconti del mistero, Sovera Edizioni, 2002, pp 19


La strategia di Thorp si basa su un'idea semplice: quando sul tavolo ci sono molti assi e figure da 10 punti, il giocatore - diciamo voi - ha un vantaggio statistico su chi fa le carte. Se attribuiamo il valore di "-1" alle carte alte e un "+1" a quelle basse, è abbastanza semplice tenere traccia delle carte distribuite (basta aggiungere e sottrarre mentalmente a mano a mano che escono le carte). Quando il risultato diventa positivo, sapete che sono in circolazione ancora le carte più alte da giocare. I giocatori avveduti riservano le scommesse più alte per quando il conteggio raggiunge un valore relativamente elevato.
Robert G. Hangstrom, Il metodo Warren Buffett: i segreti del più grande investitore del mondo, Hoepli, 2014, pp 182


I knew I did not love Catherine Barkley nor had any idea of loving her. This was a game, like bridge, in which you said things instead of playing cards. Like bridge you had to pretend you were playing for money or playing for some stakes. Nobody had mentioned what the stakes were. It was all right with me.

Ernest Hemingway, Farewell arms, Random UK, 2000, pp 34



Tralasciando tutti i libri esplicativi riguardanti trucchi di magia e giochi di carte, dove ovviamente le carte hanno un ruolo centrale, si può vedere come le carte spesso, oltre che far parte di una scena, vengano usate per creare delle metafore.
Nella prima e seconda citazione le carte da gioco diventano più che semplici oggetti. Nel libro di Greco diventano quasi degli essere viventi intelligenti, mentre in quello di Hemingway vengono usate per fare un paragone tra l'amore e il bridge.
Nella seconda citazione invece si associa dei valori alle carte per andare a definire delle statistiche e previsioni probabilistiche, elevandole dal loro ruolo di oggetto fatto e finito.

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